Nei precedenti post “Gli imballaggi sono rifiuti speciali?” e “Regole per lo smaltimento dei rifiuti di imballaggi secondari” abbiamo toccato le prime due tappe del tour nella galassia degli imballaggi.
Abbiamo visitato i concetti base: qual’è la nozione di imballaggi? Abbiamo, così, scoperto che gli imballaggi sono tutti i prodotti, di qualsiasi materiale, che vengono usati per avvolgere merci, materie prime o prodotti finiti, per proteggerle, per permetterne la manipolazione e la consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, per renderle presentabili. Sono imballaggi anche gli articoli a perdere che vengono usati a questo fine.
Abbiamo scoperto che esistono tre categorie di imballaggi:
- imballaggi primari: sono un’unità di vendita per l’utente finale o il consumatore e vengono usati nei punti vendita (negozio, supermercato ecc.);
- imballaggi secondari: usati nei punti vendita (negozio, supermercato ecc.) per aggregare un certo numero di unità di vendita, anche se non sono poi venduti come tali all’utente finale o al consumatore o anche se vengono utilizzati per rendere più facile il rifornimento degli scaffali nel punto vendita;
- imballaggi terziari: sono utilizzati per rendere più facile la manipolazione ed il trasporto delle merci, di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione o i danni connessi al trasporto. Non sono imballaggi terziari: i container per i trasporti stradali, ferroviari, marittimi ed aerei.
Abbiamo scoperto che il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) non viene finanziato con le imposte, ma con il Contributo Ambientale CONAI, sopportato dai produttori e dagli utilizzatori.
Il CONAI si occupa di raccolta differenziata, per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti di imballaggi secondari.
Cosa si intende per imballaggi terziari?
Sono gli imballaggi concepiti in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione e i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari marittimi ed aerei.
Che tipi di rifiuti sono gli imballaggi terziari?
Gli imballaggi terziari sono rifiuti speciali, non assimilabili ai rifiuti urbani.
Come vanno smaltiti gli imballaggi terziari?
Lo smaltimento dei rifiuti degli imballaggi terziari non può avvenire utilizzando gli impianti comunali, adeguati per i rifiuti urbani e per i rifiuti speciali ad essi assimilati.
I produttori e gli utilizzatori degli imballaggi terziari devono conferire i rifiuti di tali imballaggi al CONAI, ente deputato al loro smaltimento.
Si paga la TARI sulle superfici produttive di imballaggi terziari?
I rifiuti di imballaggi terziari sono prodotti nello svolgimento di attività d’impresa. Perciò, non sono rifiuti urbani, ma rifiuti speciali.
Come tali, le superfici produttive saranno soggette a TARI se i rifiuti speciali ivi prodotti sono assimilabili agli urbani.
Ricordo che l’assimilazione è condizione necessaria affinché un rifiuto generato dall’attività produttiva sia soggetto alla TARI.
Dal momento che i rifiuti di imballaggi terziari sono rifiuti speciali non assimilabili agli urbani, le superfici dove si utilizzano gli imballaggi terziari sono escluse da computo della TARI.
Siamo giunti al capolinea del nostro viaggio nella galassia degli imballaggi.
Abbiamo incontrato pianeti molto differenti dai rifiuti che abitualmente conosciamo.
Domandatevi: è possibile un viaggio intergalattico senza disporre di una navicella spaziale e senza un equipaggio specializzato a bordo?
Si può tentare di costruirsi una navicella di cartone e decorarla con colori sgargianti, darle un nome altisonante e sperare che possa portarvi da qualche parte.
Normalmente non funziona.
Anzi, è pericoloso per la salute.
Per la vostra impresa non accontentatevi di navicelle spaziali colorate, perchè l’unico effetto sarà quello di esplodere prima di arrivare ad una qualche destinazione.
È necessario e auspicabile affidarsi a chi con competenza garantisce non solo di arrivare a destinazione, ma anche di evitare di essere colpiti da meteoriti.
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Rifiuti di imballaggio: alcune criticità
Il Decreto Legislativo 116/2020 attuativo delle direttive comunitarie n. 2018/851 sui rifiuti e n. 1994/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio desta qualche perplessità in riferimento ai rifiuti di imballaggio. In particolare, gli imballaggi terziari non possono essere conferiti al sistema di raccolta dei rifiuti urbani. Tuttavia, i medesimi imballaggi vengono compresi tra i rifiuti urbani prodotti da utenze non domestiche. È certamente un aspetto che merita qualche chiarimento da parte dei Ministeri competenti.
Smaltimento rifiuti - Novità 2021
Smaltimento rifiuti speciali: il 3 di Settembre è stato approvato il Decreto Legislativo 116/2020 che attua due direttive comunitarie: la n. 2018/851 sui rifiuti e la n. 1994/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio. È una normativa densa di effetti e che va studiata a fondo per comprenderne le influenze sulle altre norme interne vigenti e gli effetti pratici. Tra i principali: quali sono le novità per la gestione dell'imballaggio da parte degli utilizzatori e gli effetti sulla TARI per le attività produttive? Il Decreto legislativo 116/2020 interviene pesantemente sul Testo Unico dell’ambiente (Decreto Legislativo 152/06). In questo post inizio ad analizzare gli articoli 183 e 184 del Testo Unico dell’ambiente sulla definizione dei rifiuti.
Dalla Cassazione una conferma sulla TARI per i rifiuti speciali
La tassa rifiuti, ora TARI, è una delle più ignorate e delle più complesse da comprendere sia per i consulenti che per i giudici. L’Ordinanza n. 22331 del 5.09.2019 della Cassazione ha il pregio di “fare il punto” sull'esclusione da TARI delle aree produttive di rifiuti speciali e sugli adempimenti concreti che il contribuente deve porre in essere per individuarle. Altro aspetto pregevole è una chiara spiegazione dell’onere della prova, ripartito tra Comune e contribuente. Leggiamola insieme.
Calcolo TARI aree scoperte: quando sono tassabili?
L’esperienza professionale mi ha fatto avvicinare a numerosi casi di assoggettamento a TARI di aree scoperte. Non sempre la TARI era dovuta. La quasi totalità dei contribuenti è all'oscuro di quali siano le condizioni per poter applicare la TARI sulle aree scoperte. Brancola nel buio o finge di farlo anche la maggior parte dei funzionari dell’Ufficio tributi.È corretta la scelta di comprendere le aree esterne nelle superfici tassabili “per non commettere errori”? I Regolamenti comunali possono introdurre condizioni ulteriori per esentare le aree esterne da TARI? Qual è il rimedio per il contribuente in questi casi?
Regole per lo smaltimento dei rifiuti di imballaggi secondari
Proseguiamo il viaggio nella galassia degli imballaggi. Dopo aver lasciato la rampa di lancio, ci dirigiamo verso il primo pianeta: gli imballaggi secondari. Gli imballaggi secondari sono progettati per raggruppare, nel punto di vendita (negozio, supermercato ecc.), un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che quest’ultimo sia venduto come tale all’utente finale o al consumatore o che venga utilizzato per facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Lo smaltimento dei rifiuti di imballaggi secondari deve avvenire secondo regole ben precise. Vediamo quali.
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Se, ad esempio, la superficie soggetta a TARI indicata nella dichiarazione iniziale comprendeva erroneamente aree produttive di rifiuti speciali non assimilabili, è possibile successivamente comunicare la modifica con la denuncia di variazione, esponendo solo le metrature tassate.
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Tassa sui rifiuti speciali e calcolo della TARI
La TARI si applica non solo ai rifiuti prodotti dalle utenze urbane, ma anche a quelli prodotti dalle partite IVA (imprese, negozi, professionisti). Queste attività producono rifiuti speciali che possono essere assimilati agli urbani (per qualità e quantità) oppure rifiuti speciali pericolosi, che non possono essere mai assimilati agli urbani e rifiuti speciali non pericolosi non assimilabili agli urbani. L’appartenenza dei rifiuti speciali ad una di queste categorie ovviamente impatta sul calcolo della TARI. Vediamo come.