Nella mia esperienza di avvocato tributarista mi è capitato di incontrare persone che mi hanno chiesto di esaminare la loro posizione nei confronti di Agenzia Entrate Riscossione.
Il loro obiettivo era la valutazione delle posizioni debitorie che risultavano dall’estratto di ruolo.
La domanda che viene fatta all’avvocato tributarista è:
Le cartelle sono prescritte? Si possono far cancellare dall’estratto di ruolo? Anche quelle rateizzate?
La Commissione tributaria regionale della Sicilia si è occupata di un caso simile e l’esame della sentenza può essere una bussola per orientarsi.
Il caso deciso dalla Commissione riguardava una cartella di pagamento rateizzata e poi impugnata.
La società di riscossione contestava al contribuente la possibilità di impugnare la cartella di pagamento.
Infatti, riteneva che, una volta chiesta la rateazione, il contribuente aveva riconosciuto di essere debitore ed aveva rinunciato al diritto di contestare il credito.
Il contribuente sosteneva che la rateizzazione di una cartella non significa acquiescenza al credito.
In parole semplici: acquiescenza al credito significa riconoscere che il credito è esistente e che le somme da pagare sono dovute.
Per il debitore comporta che il debito esiste e va onorato.
Perciò, l’istanza di rateizzazione di una cartella impugnata non ha il significato di riconoscimento della spettanza del credito.
La Commissione tributaria regionale della Sicilia riconosce che il contribuente ha ragione.
Prendo spunto da questo per chiarire.
Distinzione tra cartella di pagamento impugnata e cartella di pagamento non impugnata
Occorre distinguere tra cartella di pagamento impugnata e cartella di pagamento non impugnata.
Esempi.
1. Tizio riceve la notifica di una cartella di pagamento il 1.09.20xx. Ritiene di non dover pagare, perchè la cartella contiene degli errori di calcolo.
Tizio si rivolge ad un avvocato tributarista che gli consiglia di chiedere la rateizzazione, poiché la cartella è di importo elevato e non ci sono le condizioni per ottenere una sospensione della riscossione.
Il 20.09.20xx Tizio presenta istanza di rateizzazione.
Il 15.10.20xx la cartella di pagamento viene impugnata.
In questo caso la domanda di rateazione presentata da Tizio non significa che egli abbia rinunciato a far annullare la cartella.
Cioè: l’istanza di rateazione non equivale a dire che Tizio ritiene che il calcolo della cartella sia corretto.
2. Caio riceve la notifica di un preavviso di fermo amministrativo dell’autovettura in riferimento ad alcune cartelle di pagamento.
Dall’estratto di ruolo risultano diverse cartelle scadute e non pagate.
Caio, tuttavia, non le ha mai impugnate con un ricorso tributario.
L’avvocato tributarista di Caio gli consiglia di chiedere la rateizzazione, in modo da evitare il fermo amministrativo.
L’istanza di rateizzazione è successiva alla mancata impugnazione delle cartelle di pagamento.
Le cartelle di pagamento non impugnate nei 60 giorni dalla notifica diventano definitive.
Perciò, Caio, facendole scadere, ha ritenuto di doverle pagare.
Chiedere la rateizzazione è una conferma di questa convinzione ed interrompe i termini di prescrizione.
Occorre fare molta attenzione alle cartelle di pagamento: dimenticarle e farle scadere significa accettare di essere debitori.
Per rispondere alla domanda iniziale: se una cartella notificata non viene impugnata e successivamente rateizzata, i termini di prescrizione decorrono non dalla data di notifica, ma da quella di richiesta di rateizzazione.
Articoli correlati:
Dal decreto Ristori quater novità sulla prescrizione delle cartelle di pagamento
Uno degli aspetti più dibattuti in tema di dilazione dei debiti verso il Fisco riguarda la loro prescrizione. Ossia: quando si prescrivono i termini del credito dell’Erario o degli enti locali? Ciò corrisponde alla prescrizione del termine entro cui il contribuente deve onorare il proprio debito.
L’articolo 7 del Decreto legge 157/2020 “Ristori Quater” introduce, a regime, la sospensione dei termini di prescrizione. Vediamolo insieme.
Investimenti immobiliari all'estero: un caso concreto
In periodi di incertezza come questo, uno degli investimenti possibili è l’acquisto di immobili all’estero. Sia nella prospettiva di affittarlo sia in quello di utilizzarlo personalmente per le vacanze. La scorsa settimana alcuni clienti che hanno acquistato un immobile all’estero mi hanno chiesto come si devono comportare nei confronti del Fisco italiano e quali tasse siano applicate agli investimenti immobiliari all’estero.
Quando l’avvocato tributarista è utile?
L’avvocato tributarista svolge una funzione socialmente utile? Quali sono le condizioni per essere utili ai clienti? Chi stiamo patrocinando? Quali interessi stiamo tutelando? La risposta a queste domande non è stereotipata, né scontata. Si risponde a queste domande non in astratto, ma ogni giorno. Essere utili non solo è la ragione per cui sono avvocato tributarista, ma anche una fonte di profonda soddisfazione. Vi racconto un episodio professionale.
Quando i costi sono inerenti? Casi concreti
Uno dei quesiti più ricorrenti nella consulenza fiscale è: “Avvocato, posso scaricare questo costo?” Tradotto dal linguaggio baristico l’imprenditore mi sta chiedendo se il costo che intende sostenere potrà essere deducibile dal reddito d’impresa. Con la conseguenza che il costo non è soggetto ad IRES. Infatti, oltre ad essere contabilizzato ed indicato in bilancio, rimane un costo interamente deducibile dai ricavi.
La risposta a questa domanda è molto delicata e non può essere data senza che l’avvocato tributarista ponga a sua volta delle domande o faccia degli approfondimenti.
Infatti, l’inerenza dei costi è una delle contestazioni più frequenti nelle verifiche fiscali.
La Cassazione si pronuncia sulla Tremonti ambientale
L’ordinanza 15982/2020 è di estremo interesse per gli avvocati tributaristi che stanno portando avanti i contenziosi sulla Tremonti ambientale. È confortante sapere che anche alla Tremonti ambientale la Cassazione dà la patente di dichiarazione di scienza e non di volontà, come sostenuto da tanti giudici di merito e da tanti uffici fiscali. Analizziamo insieme questa pronuncia.
Consulenza tributaria: come funziona e che vantaggi offre
Quando ci si deve rivolgere ad un avvocato tributarista? Serve chiedere una consulenza preventiva? Qual e l’approccio più efficace per il cliente?
La mia esperienza professionale mi ha fatto incontrare diverse persone che richiedono una consulenza. Ritengo che la consulenza fiscale sia estremamente utile in sé. Tuttavia, l’atteggiamento del cliente può incrementare il valore della consulenza o ridurlo fino ad annullarlo. A mio avviso è un fatto culturale: in Italia si privilegia il contenzioso. Si interviene quando ormai “i buoi sono scappati”. Credo, invece, che “prevenire sia meglio che curare”. L’avvocato tributarista non può, evidentemente, prevedere la verifica fiscale, né il suo contenuto. Una buona consulenza, però, può correggere impostazioni errate o evitare sul nascere errori che...
Interessanti novità per definire le controversie fiscali internazionali
Cosa succede se un contribuente, residente in uno Stato, produce reddito in un altro Stato? Il reddito prodotto è tassato sia nello Stato della fonte (dov'è prodotto) che in quello dove il percettore del reddito è residente. Questo procedimento genera una doppia imposizione internazionale. Le Convenzioni contro le doppie imposizioni vengono concluse appunto per risolvere questo problema. Cosa succede se le norme convenzionali non vengono applicate correttamente? Le Convenzioni contro la doppia imposizione prevedono l’accordo tra i due Stati come extrema ratio per risolvere le controversie fiscali internazionali o eliminare la doppia imposizione. Il Decreto legislativo n. 49 del 10.06.2020, attuando la direttiva UE 2017/1852, rafforza gli strumenti a disposizione del contribuente che si tro...
Processo tributario telematico: semplificazione impossibile?
L’articolo 29 del D.L. 23/2020 (cd. decreto liquidità) introduce una norma di sistema: anche nei processi iniziati in modo cartolare la notifica e il deposito degli atti difensivi e dei provvedimenti giurisdizionali avviene solo in modo telematico. All'atto pratico ciò dà un enorme impulso alla semplificazione, alla riduzione dei tempi connessi agli adempimenti della notifica e del deposito.
Come ogni cambiamento, personale o sociale, presenta un’altra faccia della medaglia.
Ecco una storia professionale vissuta in prima persona.